Stella alpina, Arnica e Calendula sono fiori speciali, delicati e potenti allo stesso tempo. Crescono in condizioni spesso proibitive adattandosi a climi e terreni che ne aumentano le proprietà. Vi va di conoscerli?
Se a Robert Brown, il botanico che l’ha classificata nel 1817, ricordava l’impronta di una zampa di leone (Leontopodium), per noi è la piccola stella pallida che d’estate illumina le montagne con una bellezza discreta.
La Stella alpina cresce in alta quota, tra i 1.500 e i 2.000 metri, in ambienti ostili: sotto neve e gelo, sulle rocce e in terreni aridi, mentre la peluria di petali e foglie la protegge dal clima e dai raggi ultravioletti. È una pianta abituata a difendersi.
Chissà se avete mai visto lo spettacolo dell’arnica in fiore… I prati delle Alpi si riempiono di capolini spettinati che sgomitano nel loro giallo luminoso. Tutto, nel suo aspetto, sprigiona energia.
È la pianta curativa per eccellenza, vive tra i 500 e i 2.000 metri di altezza in terreni e climi ostici, che le donano dei veri super poteri.
Usatela con costanza più volte al giorno, e non la lascerete più!
Dalla primavera all’autunno fiorisce puntuale alle calende (il primo del mese, per gli antichi), mentre nel Medioevo era conosciuta come “sposa del sole”. E in effetti, a guardarla, sembra proprio un sole in miniatura.
La calendula è un toccasana per la pelle: se ne prende cura quando è danneggiata, la calma e le toglie pure qualche anno.
Tutte le nostre essenze crescono in piena terra e in quota, perché sono il terreno di montagna e il clima a regalare proprietà antiossidanti e curative.
Nei nostri campi non usiamo prodotti fitosanitari, le coltivazioni sono biologiche e certificate, e ci aiutano a proteggere un ambiente fragile.